“I lobbisti sono quelle persone che per farmi
comprendere un problema impiegano 10 minuti e mi
lasciano sulla scrivania 5 fogli di carta. Per spiegarmi
lo stesso problema i miei collaboratori impiegano 3
giorni e decine di pagine.”
(J.F.Kennedy)
Tradizionalmente
associato agli USA, dove il lobbying ha lunga storia (fine '800) e
larga diffusione, il lobbismo connota molti altri sistemi politici. La sua
crescente importanza è strettamente legata a una fase politica centrata
sulla riclassificazione dei rapporti fra Stato e società civile. In questo
senso, la tematica del lobbying è affine a quella centrata su termini
come "governo per reti", privatizzazioni, principio di sussidiarietà.
Fare “Lobbing” in Italia
significa mettere in atto una azione consapevole e coordinata nel tempo
condotta nel rispetto delle normative vigenti. Mi riferisco alla Legge
7/9/1990 n. 241 recante nuove norme in materia di procedimento
amministrativo. Legge che per la prima volta prevede la "partecipazione al
procedimento amministrativo" e alla definizione dei suoi contenuti
discrezionali, di "qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o
privati, nonché di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati,
cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento".
Per questo, di norma gli
attori del lobbismo sono organismi complessi pubblici o privati (imprese,
associazioni o enti) i quali si fanno rappresentare presso i “decisori
pubblici” (sopranazionale, nazionale, regionale, locale) al fine di
influenzare il processo decisionale.
Il lobbying è
quindi uno dei mezzi di rappresentanza politica degli interessi sociali
organizzati, che si afferma nel nome del pluralismo. Il lobbismo è, nella
sua fisiologia, rappresentanza socialmente riconosciuta di interessi palesi
che si danno, a tale fine, un'apposita organizzazione politica.
Il lobbismo è oggi
componente essenziale dell'intermediazione democratica: impegna a Washington
decine di migliaia di operatori in rappresentanza di imprese, associazioni
professionali,ecc e forse 10.000 a Bruxelles, dove la Commissione ha
recensito circa 3.000 "gruppi d'interesse speciale" operanti a livello della
Comunità.
Le tecniche del
lobbying sono almeno tre: lobbying diretto, rapporti cioè
faccia-a-faccia con legislatori e amministratori; grassroots
lobbying , forma più recente che utilizza anche la base di
un'associazione (gli iscritti, i membri) estendendo il lobbismo al di là di
un rapporto fra professionisti della politica, e la policy area cioè
le coalizioni, che talvolta federano centinaia di associazioni interessate
allo stesso provvedimento. |